Il primo passo per capire cos'è realmente lo storytelling consiste nell'analizzare la parola, esattamente come si fa a scuola. “Story” e “telling”: letteralmente “raccontare una storia”. La stessa parola, se associata al termine “brand” dà vita a una strategia di content marketing conosciuta come brand storytelling: ovvero la narrazione del marchio. Si tratta di uno strumento fondamentale per le aziende con il quale esse riescono a raccontarsi al pubblico entrando nel profondo e comunicando i propri valori, i propri prodotti o servizi e, soprattutto, l'umanità del brand.
Da sempre, in qualunque ambito, i racconti vengono utilizzati per creare una vera e propria connessione emotiva tra chi li sta raccontando e chi li sta ascoltando, permettendo da una parte di immedesimarsi, di sentirli propri e lasciarsi coinvolgere e, dall’altra, di narrare le proprie emozioni e proprie storie trasportando con esse messaggi specifici. Catturare l'attenzione e l'interesse del pubblico, in pillole!
Qui vorremmo porre il focus su un punto molto importante sul quale molte aziende purtroppo cadono spesso: il brand storytelling non significa creare un paio di stories o qualche post sui Social, ma è il risultato di una lunga strategia ben studiata, analizzata e valutata in grado di rappresentare l'azienda esattamente come se fosse una persona, con una propria fisicità, un proprio carattere, dei valori in cui credere, degli hobby, dei desideri e pensieri. Del resto, dietro a ognuna di esse ci sono persone in carne e ossa!
Ad oggi, nel 2023, la maggior parte degli individui vivono una vita frenetica, tempestati di messaggi, promozioni e consigli non richiesti: proprio per questo motivo lo storytelling è importantissimo per riuscire a stringere un vero legame emotivo con i propri clienti.
Non è il tuo prodotto che stanno scegliendo, ma sei tu e la tua azienda su cui loro stanno puntando.
A cosa serve il brand storytelling per la tua azienda?
- Permette a te e alla tua attività di stringere un rapporto sincero e duraturo con il tuo pubblico.
- Ti aiuta a distinguerti dai competitor.
- Aiuta te e il tuo brand ad arrivare al cuore dei tuoi clienti, raggiungendo persone che condividono gli stessi valori della tua azienda e arrivando così alla vendita di un prodotto/servizio in modo più naturale.
- Permette alla tua attività – e a chi c’è dietro – di farsi conoscere davvero e di generare fiducia negli altri.
Ricordati: l'obiettivo di una qualsiasi impresa non deve essere mai la singola conversione di un cliente ma, piuttosto, dovrebbe puntare al suo ritorno e alla sua soddisfazione, fidelizzandolo non perché lo si sta intortando, ma perché desidera egli stesso tornare da chi sente affine.
Ma allora a cosa serve il brand storytelling per un cliente?
- Gli permette di immedesimarsi nelle storie e nei valori dell’azienda, provando fiducia ed empatia nei suoi confronti.
- Aiuta il cliente a non sentirsi mai imbrogliato, un semplice numero, o qualcuno a cui vendere qualcosa. A non sentirsi merce, per dirla brevemente.
- Permette a chiunque venga intercettato dal brand di avere gli strumenti necessari per comprendere se esso può fare o no al caso suo.
- Infine, consente al cliente di ascoltare l’azienda, conoscerla e condividere insieme.
Quali sono i punti essenziali del brand storytelling?
Dopo questo lungo preambolo, ecco i 9 punti essenziali che compongono il brand storytelling.
- Avere una brand identity chiara
Il primo passo consiste non solo nel definire la propria brand identity, ma averla ben chiara e credere fortemente in essa. Solo così sarai in grado di trasmetterla alle persone.
Identificare la personalità del proprio brand non è mai una cosa semplice e, spesso, la cosa migliore che si possa fare è farsi aiutare da professionisti.
Nel frattempo, però, puoi porti una serie di domande per schiarirti le idee. Quali sono i punti di forza della tua attività? E quali sono le debolezze? Quali sono i bisogni che riesce a soddisfare con i prodotti/servizi? In cosa crede davvero l’azienda? Quali valori è in grado di passare alle persone? Cosa la differenzia dai competitor?
Comincia rispondendo a queste domande: sarà molto più facile raccontarlo anche a chi ti aiuterà nella creazione di tutta la parte visiva della tua brand identity (logo, colori, font, un packaging…le attività sono tantissime!).
- Delineare obiettivi SMART
Da che mondo e mondo non è una strategia senza degli obiettivi prefissati da raggiungere: altrimenti come faresti a capire se stai andando verso la giusta direzione?
Nel caso del brand storytelling gli obiettivi devono essere specifici (nulla di aleatorio, generico o poco chiaro), misurabili (ovvero quantificabili), realizzabili (al bando le cose impossibili!), rilevanti (chiediti sempre perché vuoi raggiungere quell'obiettivo: se la risposta è poco chiara o non sei in grado di darla, forse l'obiettivo scelto necessita di essere rivisto) e infine temporizzabili (le scadenze sono essenziali sia per capire quando fare il punto della situazione, sia per poter pianificare ogni attività necessaria).
- Identificare il target di riferimento
C'è un errore che ricorre spesso tra le aziende: voler raggiungere chiunque. Ma, esattamente come una persona non potrà mai andare d'accordo con tutti, di conseguenza un'azienda non avrà mai come target il mondo intero!
Il primo passaggio, giunti al punto tre, corrisponde al comprendere qual è il proprio cliente ideale in modo tale da capire qual è il modo giusto di raccontarsi e parlare della propria azienda.
Ricordati sempre che è importante avere bene a mente il destinatario tipo del tuo prodotto/servizio in modo tale da intercettare solamente chi è davvero interessato e in linea con te.
- Definire il Tono di Voce
Si tratta del modo in cui l'azienda comunica con il suo pubblico. Delineare lo stile del tono che si vuole utilizzare – freddo, neutro, caldo, colorato – e definirne i particolari consente al brand di decidere come vorrà essere percepito dagli altri, come si racconterà, quali termini utilizzerà e come parlerà (avrà un linguaggio professionale? Od opterà per un tono di voce più colloquiale, vicino al parlato di tutti i giorni?)
Non dimenticarti, tuttavia, che il Tone of Voice deve apparire sempre ben allineato alla brand identity. Riesci a immaginarti un bambino di 5 anni con la voce di un adulto e il linguaggio forbito di un professore universitario? Noi no.
- Individuare l’archetipo adatto al brand
Gli archetipi sono tantissimi e ti consentono di dare al tuo brand una vera e propria personalità.
Tra i più ricorrenti, ritroviamo spesso brand che si identificano con l’archetipo dell’Innocente (Rocchetta e Dove, per esempio): i loro racconti mettono il focus sulla vita quotidiana, sulla semplicità e sulla natura ispirando sempre fiducia ai propri clienti.
Altri esempi? I brand Eroi, ovvero Nike e Red Bull, che promuovono coraggio, determinazione e forza.
- Identificare le caratteristiche dei contenuti
I contenuti devono essere di qualità e in grado di dare davvero un valore al brand stesso. Ciò significa che devono fare parte di una strategia curata e, soprattutto, devono essere chiari e coerenti sia col brand, sia con i canali di comunicazione scelti. Inoltre, non scordarti mai l'importanza di un filo conduttore in grado di unire ogni tuo contenuto.
- Identificare i canali di comunicazione utili agli obiettivi
Dopo aver identificato i contenuti, è importantissimo analizzare e selezionare i canali di comunicazione utili al tuo brand. Ognuno di essi ha caratteristiche e regole differenti e ciò si traduce nell'impossibilità di utilizzarli tutti nello stesso modo. Un consiglio? Scegline solamente alcuni e sviluppali al meglio.
Uno spunto importante per la scelta dei canali più adatti alla tua attività potrebbe essere quello di pensare al tuo target: ascolta podcast? Legge spesso blog? Frequenta Instagram, Facebook, preferisce TikTok o predilige l’immediatezza di Twitter?
Vedi a quante cose ti sarà utile avere ben chiaro il tuo cliente ideale?
- Creare un piano editoriale
I punti 5 e 6 portano inevitabilmente la necessità di stilare un piano editoriale calendarizzato. Non solo ti aiuterà tantissimo a organizzare la pubblicazione e la creazione dei contenuti, ma consentirà di seguire sempre un filo conduttore che rappresenti il tuo brand. Inoltre, ti consentirà di avere a portata di mano una panoramica totale dei contenuti e di analizzarne l'andamento così da correggere il tiro quando necessario.
- Analizzare i risultati
La misurazione dei risultati spesso è una pratica sottovalutata ma essenziale. Monitorarli e analizzarli ti consente di capire se la strategia scelta è corretta o se richiede degli interventi.
Non esistono delle metriche uguali per tutti ma, piuttosto, ognuno dovrebbe imparare a individuare le proprie sulla base degli obiettivi stabiliti.
Capiterà di volta in volta di rendersi conto di aver tralasciato dati che, in realtà, nel tempo avrebbero chiarito alcuni tuoi dubbi: tutto nella norma! L'importante è rendersene conto e intervenire subito.
Hai già individuato qualche marchio che ha attuato ottime strategie di brand storytelling? Eccone una!
Si tratta di brand che, solitamente, arrivano al cuore senza che ce ne rendiamo conto e si infilano nella nostra vita in maniera naturale, semplice, come se ne avessero sempre fatto parte.
La Barilla è uno di questi! Attraverso le sue pubblicità che rappresentano ricche situazioni quotidiane, il packaging, il pay off Dove c’è Barilla c’è casa e, ancora, persino attraverso la creazione di una playlist dedicata ai suoi formati di pasta, con canzoni della durata esatta del tempo di cottura, è riuscita ad arrivare a tantissime persone portando con sé i propri valori di famiglia, tradizione e genuinità.
Un “casa dolce casa” in formato scatola.
Da anni seguiamo le aziende in questo percorso, accompagnandole piano piano e non lasciandole mai sole. È un lavoro importante, che richiede cura e attenzione. Se sei anche tu alla ricerca di una guida, di un consiglio o di un cambiamento per te e la tua azienda, scrivici e raccontaci tutto!