Quando ci rechiamo ad effettuare acquisti, quando prendiamo il carrello per fare la spesa settimanale, quando vagliamo i siti alla ricerca di informazioni su articoli che desideriamo o, ancora, quando realizziamo che stiamo per comprare ciò che da lungo tempo sogniamo, lo facciamo senza mai soffermarci realmente su quante categorie di prodotti esistono. È normalissimo e, anzi, sarebbe strano il contrario!
Nel marketing, tuttavia, ognuno di questi articoli rientra in tre macrocategorie, ciascuna delle quali possiede caratteristiche e metodologie di acquisto nettamente differenti. Abbiamo deciso, perciò, di portarti con noi nell’analisi di tali fasce così da aiutarti ad essere sempre più consapevole dei tuoi acquisti e delle tue scelte (e, perché no, di aiutarti a individuare dove rientrano le proposte della tua azienda!).
Ebbene sì, il marketing è vasto e, come esso, anche le strategie adatte ad ogni tipologia di prodotto. Ma, dal momento che stiamo analizzando le 3 macrocategoria, ci soffermeremo solo su esse.
Quante volte, entrando di un negozio o in un supermercato, ti hanno domandato se possedevi la loro Fidelity card? Ecco qua una delle principali tecniche legate ai convenience goods! È una vera pietra miliare della fidelizzazione del cliente e porta con sé numerosi vantaggi.
Nonostante ne esistano tantissime, le principali sono 2:
Quando si parla di beni di largo consumo, uno dei fattori da tenere a mente consiste nella tendenza delle persone a scegliere in primis il punto vendita e solo in seconda battuta a stilare la lista delle cose essenziali da acquistare, lasciando fuori da essa gli acquisti dettati dall’impulso (un bel pacchetto di caramelle gommose, ad esempio!). Ciò porta con sé l’introduzione di due ulteriori strategie: il rafforzamento della brand loyalty da parte del produttore (nonché la fedeltà di marca) attraverso pubblicità e materiale di allestimento per consentire una maggior visibilità del proprio prodotto, e il shelf marketing – l’insieme di vere e proprie strategie ben studiate per determinare la disposizione degli articoli negli scaffali. Nulla è mai lasciato al caso: lo scopo, qui, consiste nell’influenzare le scelte delle persone verso ciò che è maggiormente conveniente al negozio. Le novità e le promozioni, ad esempio, saranno sempre ad altezza occhi, e mai troppo in basso o troppo in alto! Lo avevi mai notato?
Gli shopping goods, così come gli specialty goods, godono di strategie di marketing nettamente differenti. L’acquisto veloce e frequente lascia spazio a scelte più ragionate, pensate e cariche di ricerche e ciò si traduce in contenuti informativi (con intere schede prodotto – più sono dettagliate, più sono apprezzate – recensioni e comparazioni tra prodotti simili) e storytelling. Ma, trattandosi di due categorie differenti, anche lo storytelling stesso tenderà ad adattarsi ad ognuna di esse in due modi differenti: da una parte sarà per lo più incentrato sulla qualità, sull’utilizzo e sulle caratteristiche del prodotto (soprattutto se in grado di agevolare e ottimizzare i tempi), dall’altra invece dedicherà darà maggiore spazio alle emozioni, alla carica emotiva dell’articolo desiderato, a ciò che esso è in grado di trasmettere e come potrà far sentire chi lo acquisterà. Un esempio semplice ma perfetto è dato dalla pubblicità delle automobili: il focus non è mai sugli accessori o sulle caratteristiche della macchina – che possono essere scoperte comodamente in concessionaria o sul sito web del brand – ma sui viaggi in cui ti accompagnerà, sulle note musicali che farà uscire dalle sue casse quando tornerai da un appuntamento romantico e su quante valige riuscirai a far entrare nel bagagliaio sotto gli occhi stupiti dei vicini. Tutte cose che sai e che sappiamo tutti ma, nonostante ciò, fanno breccia nell’emotività.
Sì, senza ombra di dubbio! Ogni fascia di collocamento di un prodotto ha le sue strategie di marketing e, al tempo stesso, canali di comunicazione più adatti rispetto ad altri.
E allora, quali sono?
I convenience goods trovano maggior riscontro nelle pubblicità trasmesse in televisione: veloci, consecutive, dirette e tra un programma e l’altro. Veloce è l’acquisto, veloce sarà la comunicazione!
Gli shopping goods, invece, dal momento accettano volentieri ricerche e valutazioni, usano canali nettamente diversi: articoli nelle riviste online e offline, blog post e newsletter dedicate. Non vi è necessità di velocità ma, piuttosto, facilità nel reperimento delle informazioni.
E gli specialty goods? I beni emozionali fuoriescono da tutto ciò e, seppur numerose volte utilizzino anche canali tipici di categorie nettamente lontane (le pubblicità in tv, ad esempio!), il canale più amato e funzionale è dato dalle community dedicate: persone con le stesse passioni che condividono notizie, soluzioni, recensioni e consigli in merito alla tipologia di prodotto al quale si stanno dedicando.
E tu, hai già trovato la macrocategoria adatta ai prodotti della tua azienda? Ti stai già buttando a capofitto per dare il via a nuove strategie?
Scrivici e raccontaci le tue idee: potremmo essere noi l’agenzia che accompagnerà te e il tuo brand in questo meraviglioso percorso!
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